Secondo la procura di Brescia che ha firmato il mandato europeo, esiste la possibilità di reiterazione del reato e fuga per l’uomo che la sera dell’incidente, per sua stessa ammissione, era ai comandi del motoscafo e che nel frattempo, insieme al proprietario della barca, era tornato a Monaco.
L’alcoltest cui il 52enne bavarese Patrick Kassen è stato sottoposto il giorno successivo all’incidente ha avuto esiti negativi, ma dopo si è capito che il referto dell’esame tossicologico presentava degli errori.
L’altro tedesco, il proprietario del motoscafo, ha rifiutato l’esame. Ciononostante, un video della telecamera di sorveglianza del pontile di attracco a Salò, ritrae i due uomini che, mentre ormeggiano il motoscafo, barcollano vistosamente tanto da cadere in acqua, a pochi minuti dalla collisione che ha ucciso Umberto Garzarella di 37 anni e la studentessa 25enne Greta Nedrotti.
Le perizie effettuate sulle imbarcazioni coinvolte dimostrerebbero che la velocità del motoscafo fosse 4 volte superiore a quella consentita.
Di qui la decisione del GIP di Brescia di spiccare il mandato di arresto europeo per il tedesco che sarebbe già nel carcere di Brescia, dopo essere stato arrestato al Brennero mentre rientrava in Italia per consegnarsi.
Secondo i legali che seguono le famiglie dei due giovani uccisi: “Il mandato di arresto europeo firmato dalla Procura di Brescia è la risposta efficace a un comportamento dei due tedeschi che dall’inizio alla fine non è stato improntato al senso di responsabilità e correttezza”.
© Riproduzione riservata