Clamoroso Harakiri della Regione Sardegna che rischia seriamente di perdere la tappa di Cagliari delle America’s Cup World Series, le regate preliminari della Coppa America che si correranno con gli AC 40.
Cagliari era stata scelta come sede per uno degli eventi preliminari, che si sarebbe dovuto svolgere il prossimo ottobre, ma nelle ultime ore la regata sembra praticamente sfumata.
Dalla Regione Sardegna, che ha stanziato 6 milioni di euro per l’organizzazione, non è mai arrivato un annuncio ufficiale al riguardo in cui si sarebbe dovuto svolgere l’evento, né tanto meno dagli organizzatori della Coppa America.
Poche settimane fa è stata annunciata Vilanova i la Geltrù come prima tappa delle World Series, da lì il cortocircuito.
Secondo quanto riporta l’Ansa in una dichiarazione ufficiale dell’Assessore al Turismo Gianni Chessa, Cagliari sarebbe dovuta essere la prima tappa delle America’s Cup World Series in Europa.
Quando la Regione ha appreso della scelta di Vilanova, avrebbe chiesto spiegazioni a riguardo e di fatto dato un ultimatum agli organizzatori. Se Cagliari non sarà la prima tappa europea la somma destinata all’evento sarà destinata su altro perché, sostiene l’Assessore, la visibilità della prima tappa non è paragonabile a quella della seconda. Una posizione che appare forse fin troppo rigida, e sembra penalizzare Cagliari e la Sardegna che perderebbero del tutto la possibilità di ospitare le regate.
Se è lecito che la Regione Sardegna chieda che vengano rispettati eventuali accordi presi, è anche vero che l’evento avrebbe comunque un impatto importante sul turismo della Regione a prescindere che sia il primo o il secondo in calendario. Dagli organizzatori della Coppa America non è arrivata alcuna risposta ufficiale fino a ora.
A pagarne le spese di questa diatriba è il pubblico italiano, tra i più calorosi e numerosi nei confronti della Coppa America, e in un certo senso stupisce anche il silenzio di Luna Rossa.
Dal team di Patrizio Bertelli non è arrivata, per ora, alcuna presa di posizione e sarebbe auspicabile, nell’interesse della Sardegna e del nostro movimento velico, che il sindacato si faccia da mediatore in questa diatriba.
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