In seguito all’incidente erano stati dati per dispersi 7 marinai americani. Le forze americane, insieme a motovedette giapponesi, avevano operato una vasta ricerca in mare per trovare i dispersi che si pensavano caduti dalla nave al momento dell’urto.
I loro corpi, però, sono stati ritrovati ieri, nel momento in cui si è riusciti ad aprire un passaggio tra le lamiere contorte della nave, sino alla zona alloggi coinvolta nella collisione.
Prende corpo la drammatica ipotesi che alcuni di quegli uomini siano morti annegati perché rimasti prigionieri al di là delle paratie stagne chiuse per impedire l’affondamento della nave.
Tra questi il sottoufficale Gary Leo Rehm Jr che, prima di morire, ha salvato una decina di marinai rimasti incastrati tra le lamiere, poi nella sua ultima discesa nel ventre della nave squassato dalla collisione per salvare altre persone, le paratie stagne si sono chiuse dietro di lui, non lasciandogli scampo.
Nella collisione, avvenuta all’1,30 del mattino, sono rimasti feriti anche degli ufficiali, tra i quali il comandante della nave che stava dormendo nella sua cabina e che è stato trasportato di urgenza in ospedale con un elicottero.
Le cause della collisione sono molteplici e presumono la colpa di entrambe le navi. La USS Fitzgerald proveniva da sinistra. Mentre la ACX Crystal avanzava molto veloce, probabilmente con una guardia ridotta in plancia.
La nave cargo aveva un dislocamento dieci volte maggiore dell’incrociatore (80.000 tonnellate del ACX Crystal contro le 8.000 del USS Fitzgerald) questo spiega il perché la nave militare abbia riportato danni molto gravi, diversamente dalla nave cargo che ha subito danni superficiali.
Rimane comunque un mistero il perché una nave da guerra molto veloce e dotata di tutti i mezzi elettronici per tenere sotto controllo qualsiasi cosa si muova nel suo raggio di azione sia potuta essere protagonista di un incidente tanto drammatico.
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