Il Dragonfly aveva navigato per due anni in quelle acque, il suo equipaggio conosceva le persone che ora sapeva essere senza casa, senza acqua, senza cibo, così il Dragonfly ha caricato quello che poteva caricare, ha richiamato a bordo il medico che accompagna sempre la barca, il fisioterapista e tutti gli uomini dell’equipaggio ed è partito. Comandato dal suo capitano, Mike Gregory, mentre la comunità europea, riunita a Bruxelles, stanziava un milione di euro per i soccorsi nelle zone colpite, ha attraversato il Pacifico e percorso 1.600 miglia per raggiungere Vanuatu.
Qui la prima cosa che l’equipaggio del Dragonfly ha fatto, dopo aver raggiunto le isole più isolate dove, a 4 giorni dal passaggio del ciclone nessuno era ancora arrivato a dare soccorso, è stato provvedere alla distribuzione dell’acqua.
Le case erano completamente distrutte e i pozzi anche, non c’era modo di avere acqua potabile e la situazione era drammatica. L’equipaggio del Drangofly ha fatto andare al massimo i desalinizzatori di bordo, ha carico l’acqua con le pompe in enormi contenitori messi sul tender di bordo e da qui ha travasato nuovamente l’acqua in altri contenitori messi sulla spiaggia. Dopo qualche giorno sono stati raggiunti da un elicottero che ha reso le operazioni molto più veloci.
In totale in nove giorni di operazioni, Dragonfly ha distribuito 6.500 litri d’acqua e ha fatto forti pressioni sulle autorità locali perché ai villaggi più piccoli fossero inviati altri 5.000 litri di acqua.
Mentre parte dell’equipaggio pensava all’acqua, un'altra parte pensava a creare un piccolo pronto soccorso da campo dove il medico di bordo ha visitato oltre 250 persone e provveduto a far trasferire tre persone gravemente malate nell’ospedale della capitale.
Tra le provviste e i medicinali che l’equipaggio aveva caricato prima di partire e quelle giunte con l’elicottero, sono state distribuite 6 tonnellate di cibo.
Il Dragonfly ha operato a stretto contatto con Yacht Aid Global, un’organizzazione che coordina proprio gli interventi dei superyacht in aree devastate da calamità naturali. Ad oggi, 36 sono i superyacht che hanno operato interventi con Yacht Aid Global.
In questo video l’equipaggio del Dragonfly racconta la propria avventura per incoraggiare altri proprietari di superyacht a fare la stessa cosa.
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