La barca appartiene a una coppia canadese che naviga da anni in giro per il mondo, almeno questo quello che si deduce visitando il loro sito che però è aggiornato solo sino al 2015.
Qualcuno ha visto quello che sembrava una persona tra i flutti a circa duecento metri dalla spiaggia e sono scattate le ricerche, ma per quanto le motovedette abbiano provato a rintracciare il naufrago avvistato, le condizioni del mare proibitive ne hanno impedito il ritrovamento.
Difficile capire le motivazioni del naufragio, il Meridian Chaser è in buone condizioni non presenta falle, ma il genoa è aperto e cazzato, mentre la randa è scomparsa. Una randa inferita nell’albero e dotata di lazy bag, difficile che sia scivolata fuori dall’inferitura. Per ammainare la randa senza rotaia solitamente ci vogliono non pochi sforzi perché il gratile fa attrito dentro la canaletta e se invece la vela monta i garrocci questi tendono a incastrarsi.
Qualcuno sembra abbia visto un uomo gettarsi in mare prima che la barca si schiantasse contro l’antimurale del porto, ma anche questa è una cosa difficile da capire. Chiunque portasse quella barca è qualcuno che ha navigato per anni e per decine di migliaia di miglia. Uno skipper con un’esperienza del genere non si getta in mare se la barca sta andando su di una spiaggia, se non può fare nulla per impedire il naufragio, aspetta lo spiaggiamento e poi sbarca. C’era molto vento, circa 30 nodi e il genoa era aperto al 100%.
Il mistero del Meridian Chaser è ancora molto fitto e, probabilmente, sarà risolto solo quando il tempo permetterà di recuperare le persone che erano a bordo della barca.
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