E’ di questi giorni l’annuncio dell’inizio dell’accelerazione della produzione.
La produzione nella Gigafactory è partita un anno fa e secondo gli analisti di Bloomberg ha già provocato un calo dei prezzi delle batterie al litio del 22% nel 2016 al quale, prevedono, seguirà un ulteriore calo del 17% nel 2017.
L’impianto del Nevada, che è il secondo edificio più grande del mondo, produrrà entro il 2018 50 GWh/anno di batterie al litio pari all’intera produzione mondiale raggiunta nel 2015.
La fabbrica è stata costruita dalla Tesla per produrre batterie al litio destinate all’uso automobilistico, saranno montate sulle macchine elettriche prodotte dalla stessa multinazionale, e per uso abitativo, oltre a pannelli fotovoltaici.
Al momento nella Gigafactory lavorano tra dipendenti dell’azienda e esterni, 6.500 persone.
Il crollo dei prezzi delle batterie e un aumento della sicurezza di queste avrà un grande impatto anche sul settore nautico, dove la diffusione di questi accumulatori che hanno capacità enormemente più grandi di quelle delle comuni batterie al piombo, è stato limitato dai prezzi di queste, molto elevati, e da problemi connessi con la sicurezza.
Con batterie al litio che scendono del 30% - 40% del prezzo, diventerà conveniente montarle sulle barche per sfruttare le loro capacità e questo influirà, oltre che sugli affari degli attuali produttori di batterie al litio che non avranno le economie di scala per competere con Tesla, anche sul mercato dei generatori.
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