Basta un attimo per cambiare la storia di una regata e la leg 3 della The Ocean Race, che sembrava perdere di fascino tra avarie tecniche e il dominio di un’Imoca solo al comando, nel giro di 48 ore ha riscritto la sua storia.
La leadership di Team Holcim, grazie anche ad alcuni dispetti meteo, non è più al sicuro, e l’equipaggio di Escoffier per reagire all’attacco degli inseguitori ha fatto segnare uno strabiliante record di percorrenza sulle 24 ore.
Sono state 595,26 le miglia percorse da Holcim tra sabato e domenica, a quasi 25 nodi di media, misura che al momento costituisce il record per gli Imoca 60 in attesa di ratifica dal World Sailing Speed Records Council. Holcim non è andata lontanissima dal record assoluto per un monoscafo, le 618,01 miglia del 100 piedi Comanche fatte segnare nel 2015, ma tra le due barche ci sono ben 40 piedi di differenza a favore di quest’ultima. Ancora più vicino il record per il giro del mondo in equipaggio, che è di Akzonobel con le 601,63 miglia dell’edizione 2018.
Nonostante questo Holcim adesso ha appena 146 miglia su Malizia di vantaggio dalle oltre 400 che aveva non più di 5-6 giorni fa. Un’emorragia causata come dicevamo dai capricci dei sistemi meteo.
Holcim ha navigato in un sistema differente rispetto agli inseguitori, che hanno beneficiato di una rotta molto più diretta rispetto al leader, riuscendo alla fine ad agganciare lo stesso sistema del battistrada.
La regata, che è giunta al gate virtuale a sud dell’Australia, è di fatto totalmente riaperta. Le miglia da coprire fino a Itajai sono ancora oltre 7 mila, e alle velocità attuali degli Imoca 60, che marciano a medie di 24-25 nodi, un vantaggio di 150 miglia può essere bruciato in poco tempo al minimo inconveniente o alla prima incertezza tattica.
Alle spalle di Holcim in seconda posizione troviamo momentaneamente Team Malizia, che ha in scia 11Th Hour Racing, appena più staccato Biotherm.
A questo punto tutto può davvero succedere.
© Riproduzione riservata