martedì 8 ottobre 2024
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La Liguria vieta la barca durante il lockdown di Pasqua

Un’ordinanza della regione Liguria equipara, per la prima volta, la seconda casa e la barca e vieta di raggiungere entrambe. Possibile l’attività sportiva di prossimità

La Liguria vieta la barca durante il lockdown di Pasqua
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Genova – La regione Liguria ha emanato un’ordinanza che farà discutere. Per la prima volta una regione mette sullo stesso piano la seconda casa e la barca a vela, ma non per avallare il raggiungimento della seconda, bensì per vietare di raggiungere entrambe.

Nella stretta anti Covid delle Regioni per questo weekend pasquale, alla fine sono finite anche le barche. A prendere una posizione è stata la Liguria, che per il weekend di Pasqua ha “tagliato la testa al toro”: vietato raggiungere le seconde case fino al 7 aprile, e anche le barche e le roulotte.

Il passaggio decisivo dell’ordinanza è all’articolo numero 2, dove facendo riferimento al divieto dell’articolo 1 (raggiungere le seconde case n.d.r.), vengono citate anche le imbarcazioni ormeggiate in porto.

Un’ordinanza che crea quindi un precedente per il futuro, almeno in Liguria, con seconde case e barche che vengono equiparate, un punto sul quale durante la pandemia spesso c’era stata poca chiarezza, anche per le iniziative in ordine sparso e spesso contrastanti delle Regioni.

In realtà il divieto di andare nelle seconde case per questo weekend è stato già adottato da quasi tutte le regioni che hanno chiuso di fatto i loro confini, l’inedito è che vengano citate esplicitamente le barche, facendo rumoreggiare ovviamente gli armatori della Liguria che speravano di passare il weekend al mare.

Diverso il discorso invece per le uscite in deriva, in windsurf o kite, essendo queste considerate come attività sportiva, dovrebbero essere consentite all’interno del proprio Comune di residenza, stando anche all’ultimo Decreto. Può uscire dal comune solo chi deve fare allenamenti in vista di gare nazionali o partecipare, in qualità di atleta a gare nazionali o internazionali.

Il buonsenso vuole però che i velisti o gli sportivi verifichino sempre a livello regionale o comunale che non siano state emesse ordinanze più restrittive, considerato anche che, a volte, l’attività sportiva individuale passa attraverso i Circoli velici che invece resteranno chiusi.

Una telefonata al nostro Circolo e una alla Guardia Costiera saranno utili per chiarire effettivamente cosa possiamo o non possiamo fare. In attesa di tempi migliori.

© Riproduzione riservata

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