Il defender Emirates Team New Zealand intanto sta studiando nuove soluzioni.
Un’immagine dello YouTuber Justin Mitchell, rilanciata dalla pagina facebook “Adventures of a sailor Girl” mostra degli spunti tecnici quanto mai interessanti.
L’AC 75 neozelandese è stato immortalato in navigazione con una randa molto particolare. Ricorda la “bat randa” degli americani, ovvero quella soluzione di vela con la balumina molto scavata tra una stecca e l’altra.
A cosa serve questa soluzione?
La regola di stazza degli AC 75 prevede un minimo di superficie velica per la randa sotto la quale non si può andare. Per aggirare questo limite già American Magic aveva studiato la soluzione della balumina scavata, con stecche lunghe. Facendo così la superficie velica generale resta in regola, ma i disegnatori scavando la balumina tolgono tela soprattutto nella parte alta della randa, quella che genera più sbandamento.La soluzione è stata ripresa da Team New Zealand, nella foto di Justin Mitchell si notano in testa alla randa e poco sotto la prima linea di forma verde fluo, due frecce appuntite che altro non sono che le stecche che fuoriescono, la cui tasca è stata disegnata nel modo più aerodinamico possibile.
Si nota poi come la balumina della randa nella parte bassa torni a essere concava, perché in quella zona della vela è necessario avere molta potenza per favorire la salita della barca sui foil.
Curiosa comunque questa scelta dei neozelandesi. In teoria l’America’s Cup si dovrebbe correre nel mese di marzo, durante l’estate australe, con possibili anticicloni e vento leggero. Evidentemente i kiwi sanno che nell’ultimo mese estivo in Nuova Zelanda possa arrivare vento forte, da questo nasce lo sviluppo di questa randa così particolare.
Insomma lo sviluppo degli AC 75 è un cantiere in corso d’opera e forse questo è il vero fascino di questa nuova classe che sta convincendo ormai anche i più critici.
La regata numero 3 della finale di Prada Cup è il manifesto velico di queste barche che hanno portato il match race a livelli siderali, facendo sembrare vecchio qualsiasi altro mezzo da regata visto fino adesso.
La bolina a 35 nodi con marcature come nelle barche lente di un tempo, distacchi mai superiori ai 150 metri, le strambate come aerei da caccia in poppa, sono cose mai viste prima.
Se si considera che a manovrare queste barche ci sono poi i migliori velisti al mondo ecco che lo show è servito.
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