Nel lontano 10 agosto 1992 è stato lanciato in orbita il satellite TOPEX/Poseidon. Il dispositivo in questione è stato ideato e realizzato con il chiaro intento di studiare le maree e il graduale innalzamento dei mari.
Per le seguenti tre decadi successive, TOPEX/Poseidon ha continuato a raccogliere dati e rilevamenti, registrando un’elevazione globale del livello medio del mare di circa 10,1 centimetri.
Se questo dato è già di per sé preoccupante, va tenuto anche conto del fatto che consistenti aumenti sono stati registrati negli anni precedenti. Già prima di TOPEX/Poseidon, grazie a mareografi e altri strumenti, era stato stimato un aumento del mare di più di 20 centimetri negli ultimi 140 anni.
Il mare si sta alzando sempre più rapidamente
Come è facile intuire dai suddetti dati, l’innalzamento del mare è sempre più rapido. Basta calcolare che, statistiche alla mano, nel ventesimo secolo l’aumento annuo era di circa 1,5 millimetri.
Questo valore è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, con una crescita media di 3,9 millimetri ogni 12 mesi.
Va comunque detto che, nel corso degli ultimi vent’anni, TOPEX/Poseidon ha potuto contare su diversi illustri colleghi come il Jason-1, il Jason-2, il Jason 3 e Sentinel-6 Michael Freilich (l’unico dei quattro ancora attivo).
I satelliti, nonostante con dati lievemente diversi tra loro, hanno confermato il trend preoccupante di innalzamento dei mari.
Secondo l’opinione più diffusa nel contesto della comunità scientifica, questo preoccupante livello degli oceani è legato in prevalenza allo scioglimento dei ghiacci in Antartide e Groenlandia, dovuto alle fin troppo note cause legate al comportamento umano.
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