Una grossa motovedetta della Guardia Costiera stava rientrando alla sua base dopo una notte in mare quando, per puro caso, uno dei marinai di guardia ha visto con il binocolo un piccolo scafo rosso capovolto. Come di prassi in questi casi, la motovedetta ha cambiato rotta e si è avvicinata allo scafo.
I marinai sono rimasti sorpresi quando sul lato sopravento della barca hanno visto due teste affondare e riemergere. Con una rapida manovra il comandante della motovedetta ha fatto gettare in mare il gommone di poppa e una squadra è andata in soccorso ai naufraghi in difficoltò perché senza giubbotti di salvataggio avevano perso il contatto con lo scafo che sino a quel momento li aveva sorretti.
Più tardi i due, una coppia sulla quarantina, hanno spiegato di essere usciti per una breve veleggiata, ma a causa di una manovra errata e del forte vento la barca si è capovolta e loro non sono riusciti a raddrizzarla. Alla fine, troppo stanchi, non avevano più le forze per provare a girare la barca e si sono attaccati alle cimette dello scafo.
In mare non c’era nessuno, la visibilità non era buona e faceva freddo. Alla fine le mani intirizzite dal freddo hanno perso la presa sulla barca e la donna è stata portata via dalla corrente, l’uomo per salvarla si è lasciato andare e ha nuotato verso di lei. A quel punto in mezzo al mare e senza giubbotti, se la motovedetta non fosse passata di lì, non avrebbero avuto molte possibilità di farcela.
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