
Dalla conferenza è arrivata la conferma, in numeri, che la nautica italiana, o almeno una sua parte consistente, ha retto bene l’impatto e che continua a essere competitiva anche a livello internazionale nonostante la crisi della pandemia che ha toccato tutti i settori.
A fronte di un calo globale degli scambi economici internazionali di oltre il 10% nel 2020, l’Italia si posiziona al secondo posto nell’export riservato alla nautica solo dietro l’Olanda che è un altro paese che da sempre punta sulla cantieristica per la propria economia.
Ci sono settori che hanno sofferto maggiormente, altri di meno e per esempio quello delle barche a vela per certi aspetti è uno di questi. L’Italia con le sue imprese del comparto nautico e navale fa registrare per l’anno 2020 un fatturato di oltre 11 miliardi di euro ed esportazioni per circa 4,9 miliardi. A essere trainante anche per il 2020, come già avvenuto altre volte in passato, è il comparto navale che ha un peso più importante, ma quello della nautica resta significativo.
Il trend di crescita della nautica in Italia negli ultimi anni è sempre stato con il segno +, con un fatturato più che raddoppiato in questo periodo, facendo meglio di altri settori economici come quello manifatturiero.
A supporto di tutto ciò va aggiunto un dato ulteriore, il ritrovato interesse degli italiani verso la vacanza in barca. Una tendenza che si era già avviata nel 2020 e sembra confermata in questo 2021, con un +40% di ricerche a tema sul web (fonte Google) fatte dagli italiani.
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