Tutto ha avuto inizio quando, in una zona dell’Isola, precisamente vicino gli Scogli di Sant’Anna, alcuni cittadini hanno visto qualcosa di strano in acqua: una vasta macchia in mare color fango che, alimentata da qualcosa di non identificato, a poco a poco si espandeva.
Un’attivista dell’associazione ambientalista Europa Verde ha lanciato l’allarme.
I Carabinieri sono intervenuti e hanno scoperto che uno stabilimento balneare stava facendo dei lavori edili scaricando in mare tutti gli scarti e i rifiuti del cantiere.
La Guardia Costiera, intervenuta con i Carabinieri, ha predisposto l’immediato blocco dei lavori che dai primi controlli si erano rivelati abusivi.
Per andare fino in fondo all’accaduto i Carabinieri hanno fatto prelevare ai propri tecnici dei campioni dell’acqua: occorre appurare che tra il materiale scaricato in acqua non ci sia dell’altro, come rifiuti di altra origine smaltiti insieme a tutto il resto.
Cosa rischiano adesso i trasgressori?
I lavori abusivi sono già stati bloccati, ma l’accusa più grave, qualora ne fossero riscontrati gli estremi, potrebbero essere i reati ambientali.
Si tratta del secondo caso di cronaca in poche settimane che riguarda le isole della Campania.
Solo pochi giorni fa avevamo dato notizia dell’associazione a delinquere che ha devastato con la raccolta dei datteri di mare i Faraglioni di Capri, degli episodi che stanno mettendo seriamente a rischio gli ecosistemi di questi luoghi.
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