Schettino già si era preparato all’evento, infatti aveva lasciato casa sua di Meta per trasferirsi vicino al carcere romano probabilmente per non correre il rischio di essere arrestato in Campania e chiuso in uno dei carcere napoletani cronicamente superaffollati.
L’avvocato di Schettino ha annunciato che una volta studiate le motivazioni della sentenza prenderanno in esame un ricorso a Strasburgo. Secondo l’avvocato sono stati violati una serie di diritti della difesa.
Nel frattempo la compagnia di navigazione Costa Concordia ha pagato 80 milioni di risarcimenti alle famiglie delle 32 vittime ed è impegnata in una serie di contenzioni con le amministrazioni coinvolte che hanno chiesto il rimborso delle spese per il salvataggio e la rimozione della nave. In particolare rimane in sospeso la vertenza con il comune del Giglio che aveva chiesto 568 mila euro di risarcimento per spese connesse direttamente con le operazioni di salvataggio e rimozione della nave, spese che la Costa Concordia non ha ancora riconosciuto.
Si chiude così, almeno per il momento, una tragica pagina di cronaca che è costata la vita di 32 persone innocenti e un danno d’immagine per la nazione non quantificabile.
Nella sua requisitoria il sostituto procuratore della Suprema Corte Francesco Salzano ha dichiarato:"E' stato un naufragio di tali immani proporzioni e connotato da gravissime negligenze e macroscopiche infrazioni delle procedure, che non è possibile concedere le attenuanti all'uomo che deliberatamente non inviò il segnale di falla all'equipaggio per far scattare l'ammaina scialuppa e mettere subito in salvo i passeggeri", ha sottolineato il Pg che aveva chiesto per Schettino 27 anni di carcere.
La Cassazione, però, ha deciso di riconoscere alcune attenuanti e ha confermato la pena a 16 anni.
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