Il documento, trasmesso in queste ultime ore alla Procura di Livorno, definisce l'indagine fatta dalla stessa procura “carente e condizionata da diversi fattori esterni". Nella relazione si legge inoltre che la petroliera era ancorata in una zona di divieto, ma ciò che maggiormente fa rabbia è che alcuni passeggeri, secondo la commissione, potevano essere tratti in salvo, se non fosse che durante le ore cruciali di quella tragedia “la Capitaneria di Porto apparve del tutto incapace di coordinare un’azione di soccorso”.
“Oggi ci sono gli elementi per provare a capire quali siano state le reali cause dell’incidente - spiega il presidente della commissione Silvio Lai - tra questi il vero tragitto dell'Agip Abruzzo prima di arrivare al porto di Livorno, il materiale trasportato, gli accordi assicurativi avvenuti rapidamente durante le indagini e prima dei processi tra gli armatori delle navi coinvolte e ai bilanci delle società armatoriali precedenti e successivi al disastro. Confidiamo che il lavoro e la documentazione consegnata - conclude Lai - possa contribuire a ristabilire, dopo 27 anni, la realtà dei fatti”.
Dichiara soddisfazione l'associazione dei familiari delle vittime che, da troppi anni ormai, attende di conoscere la verità sull’accaduto.
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