Non appena Hugo Boss cambia bordo e naviga mure a destra, sul foil intatto, la differenza di performance con Banque Populaire diventa abbastanza netta, rilevabile in almeno un nodo a parità di condizioni di vento. Quando entrambi gli IMOCA navigano invece mure a sinistra, e Thomson non può usufruire del foil danneggiato, il vantaggio passa a Banque Populaire che però può beneficiare di entrambi i foil.
Realisticamente senza l'incidente al foil di dritta il vantaggio di Hugo Boss oggi sarebbe tale da togliere un po’ di suspence a questo Vendée Globe, ma la vela, si sa, è uno sport meccanico e le avarie di qualsiasi genere sono sempre dietro l'angolo, gli skipper ne sono consapevoli e si adattano.
Mancano ormai circa 1000 miglia al passaggio di Cap Leuwin, che segnerà l'ingresso della testa della corsa in Oceano Pacifico. Thomson e Le Cleac'h sono impegnati in una serie di strambate sul limite dei ghiacci nei 48 gradi sud. I due skipper sono appena entrati in un nuovo piccolo sistema depressionario e navigano sul suo limite ovest. Nelle prossime ore il vento dovrebbe gradualmente aumentare dai 12-15 nodi fino ad almeno 18-20 nodi. La direzione continuerà ad essere da ovest - sudovest, ma nella giornata di domani potrebbe esserci qualche sorpresa.
Circa 500 miglia a poppa dei due leader infatti una profonda depressione con venti fino a 40 nodi e oltre marcia spedita verso est e a partire da questa sera ingloberà Sebastien Josse. Se i due leader dovessero perdere il piccolo fronte con il quale stanno cercando di “partire” verso est, ecco che potrebbe accadere una cosa molto interessante, un progressivo ma netto rientro di Edmond de Rothschild sui primi due. Un'eventualità difficile da calcolare, molto infatti dipenderà dalla velocità differente con la quale si muoveranno i due fronti: più lento quello di Banque Populaire e Hugo Boss, rapido e nervoso quello che sta per raggiungere Josse.
In ogni caso le prossime 24-48 ore per Sebastien Josse si prospettano piuttosto dure e probabilmente lo skipper si starà già preparando al progressivo e veloce aumento di vento e moto ondoso. Per Josse il momento potrebbe essere decisivo: con un distacco di 500 miglia le possibilità di una rimonta sono flebili e possono arrivare solo da situazioni simili.
I fronti nel Southern Ocean somigliano a grandi palle da bowling, concedeteci il paragone, che si muovono da ovest verso est ruotando in senso orario. La depressione quindi sarà divisa in settori in base al vento: una parte sarà interessata dal sudest, un'altra dal sudovest, poi sarà la volta del nordovest e del nordest. L'abilità degli skipper sta nel disegnare la traiettoria migliore per evitare di bolinare, cercando di tenere sempre un'andatura dal traverso al lasco pieno.
Se lo spostamento della depressione è molto veloce lo sarà altrettanto la rotazione del vento e può capitare che un'IMOCA si venga a trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dato il limite dei ghiacci imposto dalla corsa, l'ultima eventualità diventa rara, dato che normalmente i settori delle depressioni con venti da sudest sono più a sud del limite dei ghiacci, dove gli skipper non possono spingerci.
Ciò accadeva invece in passato, quando la direzione della corsa era più tollerante e poneva minori vincoli agli skipper. Più a sud si va, meno strada si fa, più si corre il rischio di incappare in una brutta navigazione con mare e vento contrario.
Più indietro la regata procede senza particolari colpi di scena, ma si segnala purtroppo l'ennesima collisione con un oggetto vagante. Questa volta è toccato a Thomas Ruyant, che ha riportato danni allo scafo e naviga a velocità ridotta per valutare la situazione e studiare un intervento. Lo skipper e la barca non sono in pericolo.
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