Si tratta di un segnale significativo, dato che Hugo Boss ieri sera era stata portata fuori rotta in modo che lo skipper britannico potesse effettuare la riparazione alla prua senza avere il mare contro.
La velocità registrata all’ultimo rilevamento fa segnare solo 6 nodi per Thomson, non è chiaro se questo sia dovuto al fatto che lo skipper è ancora in stand by in attesa che il lavoro venga ultimato o se semplicemente l’anticiclone di Sant’Elena lo costringe in una zona di poco vento.
Il ritardo di Hugo Boss al momento è di 294 miglia. Questo il messaggio di Thomson prima di effettuare la riparazione:
"Ciao a tutti,
scoprire che la barca era danneggiata all'inizio è stato un po' uno shock, ma ovviamente avrebbe potuto essere molto peggio. Il danno è riparabile e non siamo ancora nell'oceano del sud.
La prima parte dell'intero lavoro è stato riferire cosa fosse successo. Oggi è molto più facile di qualche anno fa con le comunicazioni. Quindi ho chiamato Ross (il direttore tecnico) e lui ha messo insieme il giusto gruppo di persone - i designer, gli ingegneri, il nostro team - e mentre quelle informazioni sono state studiate da loro io mi sono preso finalmente un bel momento per dormire. Sapendo che al risveglio mi avrebbe aspettato un grande lavoro portare da portare a termine, ho dormito circa sei ore in modo da essere pronto.
Abbiamo iniziato a esaminare il piano di riparazione in modo che potessi comprenderlo appieno e porre le domande giuste. La prima parte è stata quella di stabilizzare lo scafo, così ho divuto tagliare, incollare e imbullonare. Ora è stato fatto ed è stato laminato. La parte successiva è preparare il resto della riparazione. Devo mettere insieme tutti i materiali ed eseguire la maggior parte dei tagli ora mentre il vento è ancora leggero. Mi restano ancora un paio d'ore di luce, quindi ho intenzione di tagliare e poi il resto non ha importanza perché è a prua e lì dentro è comunque buio.È davvero umido, è piuttosto difficile a prua. Su Hugo Boss abbiamo caricato un bel po' di materiali - resina subacquea, colle che possono affrontare condizioni umide -. Immagino che molti altri team non imbarchino tanto materiale quanto noi.
È un lavoro piuttosto complicato, quindi non devo avere fretta e devo assicurarmi che sia fatto bene. Sono deluso ovviamente, ma questo è il Vendée Globe. Questo è ciò che comporta. Devi essere in grado di affrontare queste cose. Questo è il motivo per cui portiamo questi materiali e strumenti e perché in genere siamo molto bravi a gestire queste cose. Normalmente mi sento arrabbiato, triste, ma non questa volta. Ho solo bisogno di andare avanti. Sono sicuro che a un certo punto le emozioni potrebbero ribaltarsi anche se, per ora, c'è solo una cosa da fare, ed è portare a termine il lavoro nel miglior modo possibile. Farò tutto il necessario per restare in gara”.
La regata nel frattempo va avanti ed è spettacolare il match race in testa tra Apivia di Charlie Daline e Linkedout, di Thomas Ruyant.
I due si stanno praticamente marcando, dopo avere infilato un corridoio di vento a sud dell’anticiclone e sono adesso in fuga sul gruppo che invece viene rallentato dal poco vento.
Dopo una serie di strambate in testa è andato Dalin. In terza posizione è risalito Jean Le Cam, staccato di 262 miglia, ma la traiettoria del francese non sembra riuscire ad attraversare agevolmente il bordo dell’anticiclone, come invece sembrano fare meglio PRB, Bureau Vallée e le altre barche sulla stessa linea di Hugo Boss. Quello che è ormai chiaro è che siamo a uno snodo cruciale della regata.
Giancarlo Pedote, decisamente positivo nella discesa lungo l’aliseo, sembra in procinto di scalare nuove posizione, attualmente è 13mo a 641 miglia dal leader, ma Prysmian in giornata dovrebbe superare Benjamin Dutrex e Damien Seguin. Poi per qualche giorno non avrà concorrenti a contatto, Samantha Davies in 10ma posizione è circa 150 miglia davanti a Pedote, ma comunque raggiungibile.
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