Si prospetta una vigilia di Natale a capo Horn per gli skipper di testa del Vendée Globe che attualmente si trovano a 1300 miglia dall’ultimo grande Capo dell’Oceano del sud.
Si infiamma il duello tra Charlie Dalin su Macif e Yoann Richomme su Arkea Paprec, che stanno dando vita a un vero e proprio match race nel profondo Sud.
I due skipper di testa si marcano praticamente a vista, dato che più volte si sono avvistati con dei duelli ravvicinati a meno di 1 miglio di distanza, una situazione quasi incredibile dopo 40 giorni di regata.
Risulta molto interessante anche notare come Dalin e Richomme abbiano circa 700 miglia di vantaggio teoriche sul record del Vendée Globe, fatto segnare nell’edizione 2016-2017 da Armel Le Cleac’h in 74 giorni.
Ciò significa che al momento sono quasi 2 giorni di vantaggio sul riferimento di Le Cleac’h. Anche Sebastien Simon, terzo in classifica, è in vantaggio di circa 500 miglia rispetto al record. Ciò da la dimensione di quanto sia competitiva e veloce quest’edizione del Vendée Globe.
Continua la buona fase di Giancarlo Pedote su Prysmian. L’italiano in queste ore è rallentato da una zona d’anticiclone che lo terrà intrappolato ancora per un po’ di tempo, ma ha conquistato la 18ma posizione e soprattutto è ben posizionato rispetto ai suoi avversari diretti di questo momento della regata, ovvero Isabelle Joschke, Alan Roura e Jean Le Cam. La top 20 in questo momento è un obiettivo alla portata di Pedote, che sta cercando di risollevare una prima parte di Vendée Globe che non gli ha sorriso.
Lo skipper sembra in ottima forma, la sua barca anche, ci sono tutti i presupposti per vedere una seconda parte di giro del mondo da protagonista per l’italiano che, ricordiamo, corre con una barca del 2015, riaggiornata negli ultimi due anni, ma pur sempre un progetto ormai di vecchia generazione.
© Riproduzione riservata