La testa della flotta del Vendée Globe, il giro del mondo in solitario partito lo scorso 10 novembre da Les Sables d’Olonne, si trova in pieno Oceano Indiano e si avvicina alle remote isole Kerguelen, nei 49 gradi sud.
Le condizioni meteo sono tutto sommato buone, con un vento che non sta andando al momento oltre i 30 nodi, mare duro ma non estremo, anche se nelle prossime 48 ore sembra che una nuova depressione farà cambiare lo scenario, non prima di avere fatto i conti con una zona di poco vento.
Charlie Dalin su Macif e Yoann Richomme su Arkea Paprec si sono alternati in testa alla regata, a fare da terzo incomodo ci sta pensando Sebastien Simon, una delle sorprese di questo giro del mondo, sempre più protagonista tra i primi.
Dai battistrada sembra essersi staccato Thomas Ruyant, che è posizionato più a nord, ma c’è da capire se la sua scelta potrà dare frutti nei prossimi giorni.
I primissimi finiranno inglobati in una zona di alta pressione, con poco vento, prima che arrivi un nuovo fronte per turbato. Uno dei passaggi attraverso la zona senza vento potrebbe essere a nord, e così si spiegherebbe la scelta di Ruyant di seguire in queste ore una traiettoria diversa rispetto ai tre skipper che guidano la classifica provvisoria e con i quali navigava a contatto fino a 48 ore fa.
Giancarlo Pedote su Prysmian ha parzialmente risalito la classifica fino alla 21ma posizione e guida adesso il gruppo di coda, formato da una ventina di barche, insieme a Jean Le Cam.
Pedote sembra avere in questa fase un buon posizionamento, e dovrebbe accelerare nelle prossime ore davanti a una depressione che lo porterà a doppiare Capo di Buona Speranza; attualmente è staccato di circa 2000 miglia dalla testa della flotta, ma sembra potere recuperare altre posizioni.
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