Il Vendée Globe, giro del mondo in solitaria senza scalo ed assistenza, sta affrontando una fase strategica piuttosto importante. Poco a nord di Capo Verde gli Imoca 60 dei solitari sono impegnati a negoziare con una zona di anticiclone caratterizzata da brezze molto leggere.
Questo passaggio è piuttosto importante perché determinerà l’ingresso nell’Aliseo, e poi il passaggio attraverso le calme equatoriali. Chi esce prima da questa zona di vento leggero potrà trarre dei vantaggi.
Giancarlo Pedote si sta destreggiando bene in questa situazione, cercando di rimanere attaccato al gruppo della top 10: deve attraversare ancora una zona senza vento, purtroppo ampia circa 200 miglia, ma oltre questa ci sarà finalmente l’Aliseo.
Il toscano con Prysmian ha raggiunto un primato nel frattempo. Nel weekend appena trascorso è diventato il primo italiano ad andare in testa al Vendée Globe, anche solo per poche ore.
Per la testa della classifica al momento viene dato primo il britannico Sam Goodchild, ma è molto interessante poco più a ovest la posizione di Thomas Ruyant, terzo, che naviga in una zona con un flusso di vento migliore e fa una rotta verso sud più regolare.
Discorso simile anche per Nicholas Lunven e Charlie Dalin che si trovano poco più indietro ma posizionati abbastanza ad ovest.
La regata, partita a medie altissime i primi giorni, adesso ha parecchio rallentato, tanto che il record di 9 giorni per coprire da Les Sables all’equatore, detenuto da Alex Thomson, non sembra a rischio.
Da monitorare anche la scelta di Jean Le Cam, a est lungo le coste dell’Africa, l’unico ad averla intrapresa insieme a Conrad Colman.
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