“Valencia è la miglior opzione possibile – ha detto lo skipper neozelandese – per riportare l’America’s Cup in mare il prima possibile. Questo è quello che ci chiedono i velisti di tutto il mondo. La città spagnola sarebbe l’ideale, perchè sia noi che Alinghi abbiamo lì le nostre basi, e sarebbe facile ricreare in breve tempo lo spirito di festa che ha accompagnato l’ultima edizione dell’evento”.
Un’ipotesi che non dispiacerebbe neanche alle autorità locali. “La scorsa settimana – continua Coutts – Cristobal Grau, assessore allo sport di Valencia, ha detto che ci vorrebbero soltanto poche settimane per far tornare la città in azione. E il sindaco del comune spagnolo, Rita Barbera, ha dichiarato che accoglierebbe di nuovo la Coppa America a braccia aperte”.
La soluzione valenciana, infatti, sarebbe possibile anche per la corte americana, che ha invitato Alinghi a scegliere una località dell’emisfero australe con l’unica eccezione della città spagnola, su cui entrambi i sindacati avevano raggiunto in passato il mutuo consenso. Oltre a dimostrarsi disponibile a riaprire un dialogo in tal senso, Coutts ha annunciato qualche novità per il maxi trimarano da novanta piedi che contenderà la storica brocca al defender.
“Siamo pronti a sfidare Alinghi in acqua a febbraio – ha concluso – e la nostra barca a San Diego sta svolgendo una serie di allenamenti con le ultime novità montate a bordo. E altri sviluppi tecnologici dovrebbero arrivare a breve”.
© Riproduzione riservata