
Il recupero dello scafo del Bayesian, megayacht affondato il 19 agosto 2024 con sette vittime, era previsto tra il 26 e il 28 maggio, ma lo scafo giace ancora sul fondo della baia di Porticello. I lavori sono in ritardo a causa di una protesta dei sommozzatori, seguita alla tragica morte di un collega durante le operazioni.
Durante il taglio del boma a 49 metri di profondità, il sommozzatore olandese Rob Cornelis Huijben è rimasto vittima di un'esplosione causata da bolle di idrogeno entrate in contatto con la fiamma ossidrica. La tragedia ha spinto gli altri sub a giudicare alcune operazioni troppo pericolose, rifiutandosi di proseguire con i lavori.
La società di recupero TMC è stata costretta a cambiare i protocolli e affidarsi a soluzioni alternative basate sull’impiego di robot subacquei. Marcus Cave, direttore di TMC Marine, ha dichiarato: “Negli ultimi 10 giorni, il team ha sviluppato metodi alternativi per svolgere alcune attività. Sebbene ciò rallenti il progetto, garantirà una maggiore sicurezza per tutti”.
In queste ore è in corso l’imbragamento dello scafo, che sarà sollevato dalla Hebo Lift 10, l’unica nave al mondo capace di recuperare da 50 metri di profondità un relitto da 500 tonnellate. I robot dovranno completare il taglio delle sartie e di altri elementi strutturali per preparare la nave all'emersione.
Nel frattempo, i sommozzatori hanno già riportato in superficie varie parti della barca, tra cui alcune vele arrotolate e un’ancora. Il boma è stato tagliato con un filo diamantato e, domenica scorsa, un robot ha completato il taglio della catena dell’ancora.
Una volta ultimati i lavori per liberare l’albero, quest’ultimo sarà tagliato e recuperato, permettendo finalmente il sollevamento del relitto del Bayesian.
Solo allora si potrà riportare in superficie l’intero scafo, segnando un passo decisivo nella chiusura di questa complessa operazione.
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