Delle due collisioni mortali la prima ha visto coinvolti un peschereccio con bandiera giapponese e un mercantile russo. Ad avere la peggio, date le ridotte dimensioni, è stato il peschereccio che è subito affondato senza lasciare scampo ai tre membri dell'equipaggio.
Il secondo incidente invece a distanza di appena 3 giorni, anche se avvenuto in una zona differente rispetto al primo, ha coinvolto la nave da carico nipponica Byakko di circa 12 mila tonnellate e la Ulsan Pioneer della stazza di poco più di 2 tonnellate che trasportava sostanze chimiche.
Nonostante la stazza superiore ad avere la peggio è stata la Byakko, che ha perso 3 dei suoi 11 uomini di equipaggio, incluso il suo comandante, che inizialmente erano stati dati per dispersi.
La Ulsan Pioneer ha urtato con la prua il fianco della Byakko all'altezza di una zona dove si trovava l'equipaggio.
Ancora ignote in entrambi i casi le ragioni dell'incidente, ma le acque nazionali giapponesi sono note per avere un alto traffico di navi e di pescherecci e in alcune zone la navigazione notturna può essere complessa e pericolosa.
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