
Go, sbagliando la manovra, con la sua prua ha distrutto il molo dello yacht club con la stessa facilità con cui un coltello può tagliare una fetta di burro. La dinamica dell’incidente è nota, mentre è ancora un mistero la causa. Con tutta probabilità, almeno giudicando dal video che trovate qui di seguito, la grande barca ha avuto un’avaria ai controlli del motore. Fortunatamente non ci sono stati feriti.
Questi giganti del mare a causa del loro peso, che può raggiungere le centinaia di tonnellate, e la potenza dei loro motori, rappresentano spesso un pericolo non tanto per chi vi è a bordo, ma soprattutto, per chi è a terra.
Go, però non è l’unico superyacht ad aver fatto danni.
Qui di seguito vi proponiamo una piccola carrellata di alcuni degli incidenti più famosi. Quasi tutti questi eventi, a volte dai risvolti drammatici, riguardano superyacht a motore, è molto difficile che una barca a vela, per quanto grande sia, rimanga coinvolta in incidenti di questo tipo.
Gli incidenti che si verificano più spesso sono collegati alla perdita del controllo del mezzo in manovra e l’incendio. Entrambi sono molto pericolosi. Trovarsi sulla rotta di un superyacht da 60 metri impazzito, non è una cosa piacevole, né tanto meno essere ormeggiati nelle vicinanze di uno di questo giganti che va a fuoco.
Vediamo insieme qualcuno di questi eventi.
Il salto dello Sveva
Siamo a inizio marzo del 2020. In Italia è già lockdown ma in Antigua, ai Caraibi, si regata ancora. La regata in questione è il Superyacht Challenge Antigua, una regata riservata ai superyacht a vela, in questo caso di tratta di JClass.Il JClass Topaz (42,6 metri) avanza mura a dritta di bolina preparandosi alla partenza, mentre il J Class Sveva (43,6 metri) risale il vento con lo stesso scopo, ma con le mura a sinistra.
Il timoniere di Sveva calcola male le distanze come molti a bordo delle due barche. Che Sveva non ce la farà a passare di poppa a Topaz è chiaro solo all’ultimo momento. Pochi secondi dopo la prua affilata di Sveva salirà sulla poppa di Topaz lanciando fuori bordo un componente dell’equipaggio di questo e ferendone altre due. La scena è ripresa da una telecamera.
Il superyacht inglese Tales
Il superyacht inglese Tales, 53 metri di lunghezza, nel primo pomeriggio del 16 giugno del 2017, in baia a Portofino, decide di levare l’ancora e muovere verso ponente. Per uscire dalla rada affollata da barche il comandante di Tales fa retromarcia, ma non vede che dietro la sua poppa c’è un piccolo campo boe.Come su di una pista di bowling fa strike e colpisce sei imbarcazioni distruggendone due.

L’incendio dell’Andiamo
Island Gardens Marina si trova sull’Isola di Watson, a Miami, ed è un marina dove sono ormeggiati diversi superyacht di molti personaggi famosi. All’epoca dell’incidente che vi stiamo raccontando c’era anche lo yacht ‘Andiamo’, un Benetti di 120 piedi che apparteneva al cantante e attore americano Marc Antony, che tra le sue varie mogli ha avuto anche Jennifer Lopez.In una sera di dicembre del 2019, intorno alle 19,30 da bordo dello yacht si sprigionarono delle fiamme che in poco tempo di diffusero a tutta la zona prodiera dell’imbarcazione.
L’equipaggio intervenne quasi subito cercando di mettere sotto controllo le fiamme e, in supporto agli uomini dell’Andiamo, diedero un aiuto anche gli equipaggi dei superyacht vicini che usarono le pompe di bordo.

I soccorritori vissero momenti drammatici quando il fumo nero dell’incendio portato da un improvviso cambio del vento avvolse un membro dell’equipaggio di un superyacht ormeggiato vicino che stava lavorando con la pompa di acqua di mare di bordo per gettare acqua sulla barca avvolta dalle fiamme.
Fortunatamente l’uomo, che svenne dopo pochi secondi, è stato visto da dei colleghi e salvato dai pompieri che sono intervenuti con le maschere a ossigeno.
Quando l’incendio è stato messo sotto controllo la grande barca si è piegata di lato sino a ribaltarsi. Grazie all’ottimo lavoro svolto dai vigili del fuoco di Miami, le fiamme non si sono estese alle barche vicino.
La tragedia del Vision
La baia di Cannes a maggio è particolarmente affollata di superyacht per via del film festival che si svolge nella città, uno dei più famosi al mondo. Qui magnati di tutto il mondo arrivano per passare qualche giorno nel jet set internazionale.Molti yacht sono noleggiati per cifre che vanno dagli 80.000 ai 500.000 euro a settimana. Due di questi, quando accadde l’incidente, erano il Minx e il Vision, il primo battente bandiera francese e il secondo bandiera di Gibilterra.
I due gruppi di ospiti stavano passando la giornata insieme e dopo aver speso qualche ora a bere sul Minx, si erano separati e tornati ognuno sulla sua barca.
Appena il Vision si fu allontanato, uno degli ospiti chiese al comandante francese della barca di riavvicinarsi al Minx per un ultimo saluto agli amici. Lo skipper del superyacht da 90 tonnellate, approfittò della richiesta per esibirsi in una manovra che un professionista non avrebbe mai fatto.
Allontanatosi di circa un chilometro dal Minx, diede gas, fece una virata molto stretta e si lancio in una gincana nella baia di Cannes a 33 nodi. La sua intenzione era di arrivare vicino al Minx virare bruscamente e fermare la barca di fianco all’altro superyacht con quella che lui giudicava una manovra spettacolare degna di un grande comandante.
Dopo aver miracolosamente evitato le barche in baia e arrivato al punto in cui avrebbe dovuto fare la sua ultima virata ha perso il controllo della barca e si è schiantato sulla prua del Minx.
In quel momento sulla prua c’era il giovane Jake Feldwhere, marinaio inglese di 29 anni al suo primo giorno a bordo, stava lavorando per preparare l’ancora al varo.
Novanta tonnellate lanciate a 33 nodi equivalgono una bomba. L’impatto non ha lasciato scampo al giovane inglese che è morto sul colpo.
Feldwhere aveva appena terminato un corso di sei settimane per membri di equipaggio professionista e non aveva l’esperienza necessaria per capire che quel rumore assordante in baia che si avvicinava al Minx non era una cosa normale.
Allo skipper sono stati fatti gli esami tossicologici ed è risultato positivo a grandi quantità di Cannabis. Qualche mese dopo l’uomo è stato condannato per omicidio colposo.

Di incidenti che coinvolgono superyacht gli annali sono pieni, a volte questi sono dovuti all’inesperienza dei comandanti, altre volte, invece, è l’esperienza dei comandanti a salvare l’equipaggio.
A volte le cause dei disastri sono da addebitarsi alla scarsa qualità della barca o della sua manutenzione, altre alla mera sfortuna.
In ogni caso, per noi skipper di barche normali, è bene sapere che quando ci troviamo tra barche di 40-50 metri è bene mantenere la massima attenzione.
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