I quattro aeri volavano a coppie, ma nel momento dell’incidente, non erano a vista l’uno dell’altro. Il pilota del secondo aereo ha detto di aver udito il messaggio lanciato dal pilota del F-16 alla base dove diceva “ho un problema”, ma di non aver potuto vedere l’aereo precipitare.
Questa mattina un peschereccio ha ritrovato nelle sue reti dei pezzi di carbonio. Il ritrovamento è avvenuto a circa 12 miglia a largo del litorale tra Cervia e Cesenatico. Luogo dove ora si stanno concentrando le ricerche. Il comando americano della base di Aviano ha dichiarato che le parti di carbonio ritrovate in mare appartengono all’F-16 scomparso.
I soccorsi sono scattati immediatamente dopo la richiesta d’aiuto da parte del pilota dell’aereo avvenuta alle 20,00. Alle 20,40 le prime motovedette avevano già iniziato le ricerche. Lo spiegamento di mezzi è ingente. Elicotteri Italiani dei Carabinieri e della Guardia Costiera, motovedette arrivate in loco da tutte le basi della zona, un Atr 42, un Hercules C130 e altri mezzi civili e dell’aviazione americana, stanno setacciando il tratto di mare dove si pensa possa essere caduto l’F-16, ma la fitta nebbia sta rallentando molto l’azione dei soccorritori.
Sul posto è arrivata anche un’unità sommozzatori della Guardia Costiera attrezzata con strumentazioni per la ricerca subacquea tra le quali un robot subacqueo ROV.Alle ricerche partecipano anche militari americani e italiani partiti nella notte da Aviano.
Si teme che il danno all’ F-16 sia stato così repentino e così importante da non aver dato tempo al pilota di catapultarsi fuori dall’abitacolo, ma è ancora viva l’ipotesi che il pilota possa essere finito in mare svenuto e che la strumentazione di rilevazione di cui i piloti degli F-16 sono dotati, non funzioni.
© Riproduzione riservata