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sabato 14 settembre 2024
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Turchia: megayacht sperona un'altra imbarcazione

In Turchia un megayacht ha speronato un’altra barca di 20 metri. Il video dell’incidente. [VIDEO]

Turchia: megayacht sperona un'altra imbarcazione
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Mentre usciva dal porto di Bodrum, il megayacht ICE, una nave di 90 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, ha colpito violentemente la poppa di un superyacht di circa 30 metri.

Fortunatamente, non ci sono stati feriti gravi, solo alcuni contusi.

Le dinamiche dell'incidente sono difficili da spiegare. È vero che il comandante del megayacht davanti alla prua ha un angolo cieco per diverse centinaia di metri, il che potrebbe avergli impedito di vedere il superyacht, più basso rispetto alla prua dell'ICE. Tuttavia, è altrettanto vero che imbarcazioni di questo tipo sono dotate di radar avanzati, che permettono di monitorare costantemente ciò che accade davanti a loro.

Senza attribuire colpe specifiche, dal video emerge chiaramente che il megayacht stava navigando a una velocità eccessiva, considerando che si trovava in una rada affollata.

Se la collisione fosse avvenuta dieci metri più a sinistra, con la prua dell'ICE che avrebbe colpito il superyacht al centro dello scafo, le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi.

Questo incidente alimenta il dibattito, già acceso in questi giorni dal drammatico naufragio del Bayesian, sulla professionalità degli equipaggi che gestiscono queste vere e proprie navi. In alcuni casi manca loro la preparazione e la mentalità adeguata per svolgere un lavoro così complesso.

In una nostra inchiesta condotta tra esperti, comandanti e operatori del settore megayacht, abbiamo scoperto che molti attribuiscono la responsabilità di questi incidenti alle scuole inglesi per equipaggi. Sembrerebbe che, da diversi anni, tali scuole pongano più enfasi sull'abilità di compiacere l'armatore piuttosto che su quella di garantire la sua sicurezza in mare.

Al contrario, i comandanti formati in Italia sono apprezzati per le loro elevate competenze tecniche.

Tra le varie dichiarazioni che ci hanno colpito durante questa inchiesta, è emerso che in questo mondo di super ricchi, dove ci si aspetterebbe un elevato livello di professionalità, molti armatori selezionano i propri equipaggi più per l'aspetto fisico che per le competenze.

Speriamo che queste siano solo voci di corridoio e che non rispecchino la realtà, perché in mare ciò che conta davvero è il rispetto delle regole e la profonda conoscenza dell'ambiente.

© Riproduzione riservata

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