
Nella civilissima Francia gli scioperi sono tutti selvaggi, non si sa né quando iniziano né quando finiscono, così paralizzano il paese. La settimana scorsa è iniziato uno sciopero dei trasporti e a ieri ancora non si sapeva quando questo finirà.
Le conseguenze sono voli aerei annullati, niente treni, non funziona neanche lo shuttle senza conducente che porta i passeggeri dall’aeroporto di Orly ai treni per Parigi e, logicamente, non funzionano neanche i treni. Tutto ciò ha fatto sì che le persone non siano venute al Nautic solo perché non sapevano come fare.
Il salone, oltre all’assenza di visitatori, è sempre più piccolo e più dominato dalle società di charter. Dei due padiglioni che una volta contenevano le barche a vela, ora ne è rimasto solo il 40% di uno. Sono presenti solo i cantieri maggiori e non tutti, nessun cantiere non industriale che non sia francese ha partecipato.
Di contro, però, se si vuole vedere un modello dei grandi cantieri, questo è probabilmente il salone giusto. Qui si avrà tutto il tempo e tutta l’attenzione che si desidera per guardare bene la barca che si intende comprare.
Se, invece, si cercano le novità, non è Parigi il salone dove venire, tutti i cantieri hanno ormai spostato le loro world premiere al Salone di Cannes a settembre e al sole di Dusseldorf a fine gennaio.
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