Una Route du Rhum complessa, per Andrea Mura. Una corsa combattuta, piena di insidie e “zone morte”. Così è la vela: non basta fare calcoli quando la meteo diventa instabile e il vento si fa attendere.
Un vento che sembrava arridere al velista sardo, che ha tenuto la testa durante le burrasche tra la Manica e l’Atlantico settentrionale, ma che è restato intrappolato nell’anticiclone delle Azzorre, superato indenne dalla veloce flotta dei maxi trimarani della classe Ultime e dalla flotta degli IMOCA, ma che ha catturato invece Vento di Sardegna rallentando per due giorni la sua corsa verso Point à Pitre, nelle Antille Francesi.
Dietro di lui, un trimarano, ANEO, condotto con leggerezza da Anne Caseneuve, abile ad approfittare dell’empasse di Mura per guadagnare la testa della corsa e non lasciarla più.
Una corsa contraddistinta da una splendida rincorsa: Mura, scivolato al quinto posto, ha risalito le posizioni fino al secondo posto assoluto finale. Lottando e pianificando, sacrificando ore di sonno e cercando gli assetti migliori per tornare in corsa.
Da segnalare la battaglia sportiva con Wilfrid Clerton su “Cap Au Cap Location”, che ha chiuso in quarta posizione, ma soprattutto la “sfida” con la leggenda Sir Robin Knox-Johnston su “Grey Power”, 75 anni di esperienza e passione, messa al servizio di uno sport estremo come la navigazione oceanica.
“E’ stata una Route du Rhum faticosa e piena di imprevisti, più dura dell’edizione 2010 – conferma Mura - Dopo le burrasche nella prima parte della regata e la fase di calma nell’anticiclone delle Azzorre, nella parte finale è stata una sfida entusiasmante e un onore lottare con Sir Robin e - nonostante alcune piccole avarie - tagliare il traguardo come primo dei monoscafi”.
Impressionante ruolino di marcia per Vento di Sardegna, il veloce Open 50 disegnato da Felci e protagonista ad oggi di quattro vittorie e un secondo posto nelle sue cinque apparizioni “ufficiali” (Route du Rhum 2010, Twostar 2012, Quebec-S. Malò 2012, Ostar 2013, Route du Rhum 2014).
Testa e cuore ora al nuovo progetto, l’IMOCA 60 con cui Mura tenterà l’assalto al Vendèe Globe nel 2016.
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