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martedì 10 settembre 2024
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Hacker di Anonymous viene salvato al largo di Cuba e poi arrestato

E’ un hacker di Anonymous, l’uomo salvato in Atlantico da una nave e poi arrestato dall’FBI una volta in porto

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E’ un hacker di Anonymous, l’uomo salvato in Atlantico da una nave e poi arrestato dall’FBI una volta in porto

Miami (USA) – Giovedì 18 febbraio una barca a vela che navigava al largo di Cuba ha lanciato un mayday. A rispondere alla richiesta di soccorso è stata una nave da crociera della Disney, che è intervenuta e ha tratto in salvo lo skipper Martin Gottesfeld e la sua compagna.

Sino a qui tutto normale una barca si trova in difficoltà e una nave ne salva l’equipaggio che sta bene e non riporta danni, tutto fa pensare all’happy ending, ma quando il personale della nave inserisce nel computer di bordo i dati dello skipper naufrago scatta l’allarme. Martin Gottesfeld è un ricercato dall’FBI, anche se un ricercato molto particolare.

L’uomo è un hacker di Anonymous, l’organizzazione internazionale di hacker che combattono una guerra con mezzi informatici contro tutto quello che ritengono non sia giusto e corretto, al momento stanno portando avanti una battaglia informatica contro l’ISIS chiudendo miglia di siti connessi all’organizzazione terroristica e limitando la sua capacità di comunicare via web.

L’uomo è accusato di aver hackerato i computer del Boston Children's Hospital nel 2004, dopo aver postato in rete un video di Anonymous dove una voce artificiale annunciava l’inizio delle ostilità contro l’ospedale sin tanto che questi non avesse restituito alla famiglia Pelletier, la figlia Justine.

Al video è seguito un attacco hacker ai sistemi dell’ospedale che, a causa dell’attacco, ha subito danni per 300.000 dollari.

Justine Pelletier è un’adolescente alla quale i medici del Tufts University Hospital di Medford nel Massachusetts avevano diagnosticato una malattia mitocondriale che causa carenza di cellule e determina un basso consumo energetico, in conseguenza della quale l’avevano operata allo stomaco.

Quando la ragazza ha avuto altri problemi i genitori l’hanno portata al Boston Children's Hospital dove i medici hanno determinato che i sintomi della giovane avevano origine da problemi psichiatrici e al contempo hanno segnalato la famiglia per abusi sui minori perché questa aveva permesso che la ragazza fosse operata alla Tufts University Hospital, per una malattia che a loro parere non era mai esistita, causando in questo modo un danno alla figlia.

I coniugi Pelletier, non credendo alla diagnosi dei medici del Boston Children's Hospital, volevano portare via la bambina per tornare alla Tufts University Hospital, ma il procuratore gli lo ha impedito levandogli la patria potestà e affidando la ragazza all’ospedale. Per un anno i coniugi Pelletier hanno potuto vedere la figlia per un’ora a settimana e sentirla al telefono una sola volta la settimana per 20 minuti.

In seguito a tutto ciò, Anonymous ha attaccato il Boston Children's Hospital. Dopo un anno un tribunale ha riconosciuto l’errore e restituito la ragazza ai suoi genitori.

Ora Martin Gottesfeld, rischia 5 anni di carcere e una multa da 250.000 dollari.



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