I due esploratori erano partiti il 28 agosto con la barca a vela Panagea dal porto di Trømso, in Norvegia, e avevano raggiunto Nome in Alaska da dove a piedi avevano iniziato il loro cammino attraverso l’Artico.
La spedizione, che sarebbe dovuta durare due mesi, in realtà è durata 87 giorni. Proprio il prolungarsi della spedizione ha fatto decidere il team dei due esploratori a inviare dei soccorsi per prelevarli. E’ così che il 29 novembre è partita da Longyearbyen, in Norvegia, la nave rompighiaccio Lange con a bordo un team di salvataggio composto da due uomini particolarmente esperti, Aleksander Gamme e Bengt Rotmo.
La nave, arrivata a circa 18 chilometri dai due esploratori, si è dovuta fermare e dal punto raggiunto è partito il team di salvataggio armato di fucili da caccia, sci, slitta e un gommone. Gli uomini del team hanno raggiunto Mike Horn e Børge Ousland dopo quattro giorni.
Il giorno prima che il team di salvataggio norvegese li raggiungesse, Mike Horn era caduto in acqua e si era salvato solo grazie all’aiuto del compagno di spedizione che lo aveva svestito velocemente dai panni bagnati e lo aveva riscaldato.
Congiuntesi con il team di salvataggio, i due esploratori non hanno voluto mangiare quanto portato dalla Lange in modo da poter mantenere intatta la definizione di ‘spedizione senza assistenza’.
Arrivati sulla Lange i due si sono rilassati. Mike Horn aveva un inizio di congelamento alle mani, ma sembra che ne guarirà rapidamente.
Tuttavia il viaggio non è ancora finito. Ora la Lange dovrà percorrere circa 100 chilometri a ritroso, per riportare i due esploratori alla Panagea con cui i due esploratori faranno ritorno a Trømso.
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