La cosa si poteva capire a maggio e, forse anche a giugno, quando la frequentazione delle spiagge non era ancora così intensa, ma settembre è un mese di estate piena dove le famiglie vanno ancora al mare, soprattutto nella prima parte del mese quando le scuole non sono ancora aperte. Lasciare una spiaggia libera senza assistenza di salvataggio potrebbe essere una mossa molto rischiosa, per i bagnanti e per la Raggi stessa. Se dovesse verificarsi una situazione di emergenza davanti al litorale mentre non c’è nessuno che possa dare aiuto, per la Raggi sarebbe un duro colpo per la sua immagine politica.
La Anab, il sindacato dei bagnini, chiede al sindaco di Roma di ripensarci e di provvedere a garantire la presenza di personale specializzato in grado di intervenire in caso di incidente.
Se questo non fosse possibile, perché le casse esangui del comune non lo permettono, allora si dovrebbe pensare di chiudere le spiagge. La sicurezza del cittadino dovrebbe essere sempre la prima preoccupazione.
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