domenica 10 novembre 2024
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Sommovimenti in Ucina prima delle elezioni del nuovo presidente

Dura presa di posizione dell’imprenditore che guida Baglietto e Cerri

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Genova – Beniamino Gavio, l’imprenditore di Tortona attivo nel settore autostradale, della logistica e dei trasporti che di recente è sbarcato nella nautica acquistano gli storici cantieri Baglietto (marchio e scali a La Spezia; sul mercato l’area di Varazze) e Cerri, annuncia di uscire con le sue attività da Ucina (Confindustria nautica) e lo fa alla vigilia delle elezioni di venerdì prossimo per l’elezione del nuovo presidente dell’Associazione.

«Ho registrato sin dall’inizio un certo ostracismo nei confronti di Baglietto», scrive Gavio, «sempre celato dietro il rispetto di formalismi burocratici.»

Ancora scotta a Gavio la non accettazione da parte di Ucina dell’iscrizione al Salone Nautico di Genova del 2012. Gavio si dice convinto che Cerri e Baglietto non sono marchi graditi all’interno dell’Ucina e quindi preferisce uscirne.

La querelle mette in evidenza una lotta di potere all’interno dell’associazione alla vigilia delle elezioni che si terranno venerdì prossimo a Santa Margherita Ligure per il rinnovo del consiglio e del nuovo presidente dell’Associazione.

Gavio non è l’unico imprenditore a esprimere malumori all’interno dell’Ucina, altri grandi nomi del settore superyacht e barche a motoren sono su una posizione attendista pronti a seguire Gavio nella sua decisione.

Ora che la crisi economica ha iniziato la sua lenta uscita di scena, il posto di Presidente e di consigliere dell’UCINA sono incarichi ambiti da molti e all’interno dell’associazione, in queste ore, diverse alleanze si stanno dando battaglia.

La vela rimane fuori dai giochi di potere e non per suo desiderio. L’industria velica italiana rappresenta una parte poco significativa del fatturato nazionale e questo fa si che il suo peso sia del tutto marginale.

Questa situazione comporta che un settore quale quello della vela composto in prevalenza da importatori, ma che impiega diverse migliaia di persone, non abbia un’associazione attiva in grado di farsi promotrice delle esigenze del comparto che, dopo la violenta crisi economica che si sta attenuando in questi mesi, sono molte e molto urgenti.

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