Dick ha deciso di strambare e puntare dritto verso nord per andarsi a riparare vicino la Tasmania dove il moto ondoso dovrebbe essere minore, Le Cam ed Elies hanno invece deciso di rallentare leggermente per lasciare sfilare la parte peggiore della depressione che nella notte italiana arriverà a soffiare con raffiche fino ed oltre i 70 nodi e onde di 10 mt.
La battaglia per i primi due posti sembra assegnare un altro punto in favore di Armel Le Cleac'h. Proprio nel momento in cui Thomson sembrava poter superare il suo rivale diretto, cavalcando il settore giusto di una piccola depressione che vedeva Banque Populaire non perfettamente posizionata a sud, lo scenario è cambiato. Hugo Boss è finito al centro della depressione, in una zona con poco vento, mentre Le Cleac'h a sud è scappato via, riguadagnando un vantaggio consistente di 200 miglia alle 16 cet.
Potrebbe essere un colpo importante soprattutto da un punto di vista psicologico: il francese ha la barca intatta, Thomson invece naviga solo con un foil e ha un ritardo di 200 miglia. Se Hugo Boss perde contatto la partita potrebbe assegnare quasi un punto decisivo anche se la regata, come è ovvio, resta molto lunga e piena di insidie. Realisticamente però Thomson fa fatica a tenere le medie del rivale, un po' perché Le Cleac'h si è piazzato a sud (più a sud si va minore è la strada da compiere per circumnavigare il globo) e non sbaglia nulla tatticamente, un po' perché Hugo Boss con un foil solo sembra essere ben lontana dalle medie fantascientifiche della discesa in Atlantico.
Il pubblico francese inizia forse a tirare un sospiro di sollievo, perché una cosa è apparsa chiaramente in queste settimane osservando i commenti dei lettori, sulle pagine social del Vendée Globe, o leggendo i media di settore francesi: va bene la sportività, la festa per tutti gli skipper, ma un inglese vincitore del Vendée Globe ai cugini velisti d'oltralpe sarebbe proprio indigesto.
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