UCINA e Nautica Italiana qualche mese fa, su sollecitazione del governo che minacciava di non erogare finanziamenti agli eventi di nessuna delle due associazioni, si erano messi d’accordo e si erano divisi i compiti. UCINA avrebbe dovuto fare il Salone Nautico di Genova aperto a tutti gli operatori vela e motore di qualsiasi misura, mentre Nautica Italiana avrebbe dovuto organizzare il suo evento a Viareggio (annunciato in queste settimane) impegnandosi a concentrarsi solo sul mondo dei Superyacht che poi è anche il settore di appartenenza della quasi totalità dei soci.
Le due associazioni avrebbero dovuto firmare un accordo che sanciva questa divisione, ma ora UCINA si rifiuta accusando Nautica Italiana di non stare ai patti, in quanto mirerebbe ad aprire l’evento di Viareggio a tutti gli operatori nautici con barche dai 10 metri in su.
In realtà Nautica Italiana non sembra essere partita in quarta con il suo evento che ad oggi non dispone neanche di un sito web ed è quindi invisibile.
Ma, certamente, visti i soggetti di primo livello coinvolti nell’operazione di Viareggio che vanno dall’Ente Fiera Milano alla Regione Toscana che negli anni ha dimostrato di avere un’idea di quella che sia l’efficienza diversa da quella della Regione Liguria, c’è da aspettarsi che il Versilia Yachting Rendez-vous non sarà una fiera riservata a pochi superyacht per giunta in un porto che non ha nulla del glamour e del lusso che solitamente accompagna queste imbarcazioni.
Fatto sta che il governo ha detto, niente accordo, niente soldi e il Salone Nautico di Genova rischia di perdere il finanziamento da 1,5 milioni di euro che in questo momento potrebbe essere vitale.
Anche l’anno scorso il ministro Calenda aveva minacciato di non erogare i fondi e poi lo aveva fatto, ma a differenza di quest’anno, i fondi allora erano stati promessi solo a UCINA, mentre quest’anno sembra che dovranno andare a entrambe le associazioni.
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