Lo skipper italiano è attualmente in ottava posizione, a sole 126 miglia dal leader Charlie Dalin. Sono saltati tutti gli schemi, non ci sono più favoriti e a questo punto tutto può davvero succedere, anche che vada in testa un outsider.
Nel frattempo si segnala il ritiro dell’ottima franco-tedesca Isabelle Jostche, vittima di una seria avaria alla chiglia, che adesso cercherà di fare rotta verso un porto sicuro, probabilmente in Brasile.
Lo stravolgimento della classifica è determinata dal meteo: l’Aliseo di sudest è molto ridotto, bucato da alte pressioni e fronti perturbati, questo ha permesso agli inseguitori di ridurre le distanze con i leader della flotta.
Il gruppo di Pedote ha recuperato in 4 giorni 600 miglia. Lo skipper toscano ha ingranato la modalità regata, cercando di sfruttare tutto il potenziale della sua barca, preservato nelle lunghe settimane di Oceani del Sud durante le quali ha preferito prendere pochi rischi, pur riuscendo comunque a rimanere a non più di 700 miglia dal leader.
Oggi quello che possiamo dire, indipendentemente da come andrà a finire, è che quella di Pedote è la migliore performance di un italiano al Vendée Globe. Nelle poche partecipazioni tricolori nessuno dei nostri era mai riuscito a spingersi così avanti, fino quasi a potere sognare un ingresso nella top 5, cosa che per Pedote non è più un tabù.
La regata di Pedote è stata razionale, quasi ossessiva nel perseguire il suo obiettivo: tenere la barca in ordine almeno fino al ritorno in Atlantico. E a questo punto Giancarlo può giocarsi le sue carte. Tutto dipende anche dall’energia fisica, e mentale, residua.
Certamente è arrivato il momento di correre di più, di mettere più tela, di studiare delle traiettorie d’attacco e questo non si può fare senza energia e forza mentale.
“Navighiamo con un vento di Sud Est, circa tra i 160 e i 140, molto variabile in intensità.
Ci troviamo nella parte Nord Est dell’anticiclone, che stiamo per lasciare. Stiamo facendo capo quasi Nord, per approfittare dell’aria e allontanarci il più a Nord possibile. Ci troveremo in una transizione che dovrebbe terminare con un vento sostenuto e cercheremo di fare il meglio per passare. In tutti i casi mi sembra che ci sia un effetto “elastico" nella flotta, e vedo che le distanze si stanno serrando...Viviamo una regata molto intensa a poco più di 5000 miglia dalla fine. È molto appassionante e interessante e dobbiamo restare concentrati” ha raccontato lo skipper in uno degli ultimi aggiornamenti.
Nessuno aveva mai portato la vela italiana così in alto nella regata più dura che ci sia. Comunque vada, grazie Giancarlo.
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Vendée Globe 2020/2021, la nona edizione, 33 skipper, più di 25 mila miglia intorno al mondo, in solitaria e senza assistenza, su prototipi di carbonio iper tecnologici, molti dei quali dotati di foil.
Il record da battere è quello registrato da Armel Le Cleac’h su Banque Populaire nel 2016 con il tempo di 74 giorni 03 ore 35 minuti e 46 secondi.
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