Il tempo finale di Pedote è di 80 giorni 22 ore 42 minuti e 20 secondi. Jean Pierre Dick nel 2017 con la stessa barca impiegò soltanto 21 ore in meno, ma in un’edizione decisamente meno complessa da un punto di vista strategico.
Quello di Pedote è in definitiva un risultato enorme, sia da un punto di vista sportivo che tecnico ed umano, un risultato inseguito in anni e anni di gavetta nelle classi oceaniche più competitive che ci siano: Mini 650, Class 40, Multi 50 e infine Imoca 60. Ovviamente si tratta anche del migliore risultato della vela italiana al giro del Mondo, nessuna delle precedenti partecipazioni italiane era arrivata in classifica così in alto.
Pedote e Prysmian Group alla fine non sono riusciti a tenere dietro uno scatenato Damien Seguin, ma poco importa a questo punto la classifica, sesto, settimo o ottavo (come probabilmente sarà dopo l’arrivo di Le Cam), fa alla fine poca differenza quando hai chiuso il giro del mondo con un tempo assolutamente positivo, arrivando appena 18 ore dopo il primo, e rimanendo per tutta la regata attaccato al gruppo di testa.
Pedote oggi ha messo le basi per un suo futuro dentro questa regata e più in generale per un nuovo futuro della vela italiana in Oceano.
Si tratta di un risultato che farà bene a tutto il movimento, che porterà entusiasmo nei velisti più giovani e magari un po’ di coraggio in più alle aziende con la speranza che grandi marchi tornino a investire sui velisti italiani, ma intanto oggi conta solo una cosa, ‘Bravo Giancarlo!’.
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