I grandi cetacei, chiamati anche Killer Whale (balena assassina), si sono scagliati contro le imbarcazioni da soli o in gruppo.
L’ultimo attacco risale a venerdì scorso, davanti alla Coruña, una cittadina spagnola che si affaccia sulla costa settentrionale del paese: un’orca di circa una decina di metri si è scagliata a velocità contro la poppa di una barca a vela che stava navigando verso nord per raggiungere l’Inghilterra.
L’aggressione si è ripetuta per una quindicina di volte ed è stata condotta contro la poppa della barca (come tutti gli altri attacchi), le conseguenze sono state la rottura del timone e 40 minuti di terrore a bordo, ma se gli assalti fossero stati portati alle murate, forse le conseguenze sarebbero state diverse.
La barca, una volta raggiunta dai soccorsi, è stata rimorchiata nel porto più vicino. Il 30 agosto, nella stessa zona, c’era stato un altro attacco ai danni di due barche a vela, una spagnola e una francese, che stavano effettuando un trasferimento per raggiungere un campo di regata.
Anche in questo caso l’attacco è stato diretto contro la poppa delle barche. L’aggressione più grave è avvenuta il 29 luglio contro una barca di 14 metri, ma questa volta si è trattato di un gruppo di orche che hanno speronato l’imbarcazione per circa un’ora mentre comunicavano tra loro con forti fischi.
In questa circostanza si è registrato il ferimento di un membro dell’equipaggio. La notte precedente, il 28 luglio, erano state attaccate altre due barche un 12 e un 10 metri. Tutte le barche hanno avuto bisogno di un rimorchio perché hanno perso il timone.
Il mondo scientifico si interroga su quanto avvenuto. Molti sostengono che attacchi di orche a barche a vela non erano mai avvenuti, anche se a noi di Solovelanet risulta diversamente, sappiamo di almeno un attacco subito da una barca italiana fuori dallo stretto di Gibilterra circa trenta anni fa. In quell’occasione lo skipper dichiarò che l’animale voleva giocare, ma che siccome nel farlo dava dei grandi colpi al fianco della barca lui dovette cercare di allontanarlo e ci riuscì tirandogli sul muso un secchio di acqua e detergente per piatti.
Si suppone che gli attacchi siano opera di un solo gruppo di orche, ora bisognerà riuscire a capire cosa sia accaduto a questi animali per indurli a un comportamento aggressivo nei confronti delle imbarcazioni.
© Riproduzione riservata