La testa della flotta dopo 43 giorni di navigazione, incidenti, naufragi e 6 ritiri, è guidata da Yannick Bestaven su Maitre Coq, che si trova in Oceano Pacifico, a sudest della Nuova Zelanda, in quella che può essere considerata la zona più remota del nostro pianeta.
Rispetto alla turbolenze dell’Oceano Indiano, che hanno messo a dura prova gli skipper, il Pacifico si sta dimostrando clemente e in questi giorni il vento si è mantenuto con un’intensità media che ha regalato agli Imoca del gruppo di testa condizioni tutto sommato miti fatta eccezione per le temperature polari dei 55 gradi sud.
Sulla scia di Bestaven, staccato di 93 miglia, c’è Charlie Dalin, l’ex leader che era stato rallentato dall’avaria a uno dei foil risolta con qualche ora di lavoro. Segue, a 175 miglia, Thomas Ruyant.
Giancarlo Pedote è in nona posizione a poco più di 500 miglia dal leader, prosegue il suo personale duello con la tostissima Isabelle Joschke. La franco tedesca sta dando del filo da torcere allo skipper italiano di Prysmian, con frequenti sorpassi e controsorpassi.
La notizia buona è che Pedote è ormai da molti giorni in ritmo, le sue medie sono buone, le paure e le ansie dell’Indiano sembrano momentaneamente alle spalle e Prysmian sta ben figurando dentro la parte nobile della classifica, costantemente in top ten.
Pedote può teoricamente ambire a scalare ancora qualche posizione in classifica, dato che davanti a lui ci sono tre barche senza foil (ovvero gli skipper Seguin, Dutreux e Le Cam) potenzialmente alla sua portata considerato che al traguardo di Les Sables mancano ancora più di 10 mila miglia.
Nei prossimi giorni il gruppo di testa passerà a sud di Point Nemo, un punto geografico mitico dato che si tratta della zona più lontana da qualsiasi terra emersa.
Una fase in cui gli skipper dovranno tenere alta l’attenzione ed essere anche prudenti, dato che in caso di incidenti i soccorsi non sono esattamente dietro l’angolo.
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Vendée Globe 2020/2021, la nona edizione partita l’8 novembre del 2020 da Les Sables-d’Olonne, 33 skipper, più di 25 mila miglia intorno al mondo, in solitaria e senza assistenza, su prototipi di carbonio iper tecnologici, molti dei quali dotati di foil.
Il record da battere è quello registato da Armel Le Cleac’h su Banque Populaire nel 2016 con il tempo di 74 giorni 03 ore 35 minuti e 46 secondi.
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