Ad oggi è quasi impossibile dire chi può avere più chance degli altri, anche perché tutte le previsioni fatte fino ad ora sono state sovvertite. In questo momento al comando della regata è tornato, riemerso dopo una crisi quasi infinita, Yannick Bestaven su Maitre Coq.
Una leadership però debolissima che si basa su appena 2 miglia di vantaggio rispetto al suo inseguitore Charlie Dalin su Apivia che deve guardarsi da un gruppetto di skipper più a est, decisamente minacciosi, e da un indemoniato Louis Burton che, posizione dopo posizione, dopo lo stop nel sud Pacifico per riparare la rotaia dell’albero che gli impediva di issare tutta la randa, ha ripreso il ritmo.
Giancarlo Pedote è scivolato in nona posizione, dopo una notte a combattere con la fase di transizione verso l’aliseo, ma il suo ritardo di 127 miglia non lo taglia affatto fuori dai giochi per le posizioni che contano.
Prysmian Group non appena l’Aliseo entrerà con decisione può mostrare performance superiori rispetto alle barche di Jean Le Cam, Damien Seguin e Benjamin Dutreux, tutte senza foil e in teoria svantaggiate nella bolina larga e nel traverso lungo l’aliseo.
A breve le opzioni tattiche saranno esaurite e arriverà il momento, almeno per qualche giorno, dove a contare sarà maggiormente la velocità e la capacità degli skipper di fare rendere le barche al 100% con le regolazioni e i cambi di vele.
Pedote da questo punto di vista ha le carte in regola per giocarsi un grande finale di Vendèe Globe. Sarà importante capire chi ha fatto la scelta di posizionamento migliore per potere avere un angolo ottimale nel vento che sta per aumentare. Pochi gradi di differenza possono determinare performance diverse anche di molti nodi tra una barca e l’altra.
L’Aliseo di sudest sembra comunque meno intenso e stabile rispetto a quello che gli skipper troveranno nell’emisfero nord, almeno stando alla situazione meteo attuale. Questo lascia la situazione ulteriormente incerta per questo pazzo Vendée 2020.
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Vendée Globe 2020/2021, la nona edizione, 33 skipper, più di 25 mila miglia intorno al mondo, in solitaria e senza assistenza, su prototipi di carbonio iper tecnologici, molti dei quali dotati di foil.
Il record da battere è quello registrato da Armel Le Cleac’h su Banque Populaire nel 2016 con il tempo di 74 giorni 03 ore 35 minuti e 46 secondi.
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